GASTROENTERITE VIRALE CANE O PARVOVIRUS – TRASMISSIONE E SINTOMI
- anoressia;
- abbattimento;
- vomito (i primi sintomi );
- febbre;
- diarrea profusa, maleodorante ed emorragica;
- disidratazione;
- grave leucopenia ( minori di 4000 wbc/mm3) in genere proporzionale alla gravità (minori di 2000 wbc/mm3 indicano prognosi sfavorevole);
- ipokaliemia;
- ipoglicemia;
- ipoalbuminemia;
- aumento degli enzimi epatici e della bilirubina.
Nelle fasi terminali, la gastroenterite virale nel cane può essere complicata da setticemia batterica, endotossiemia, SIRS (risposta infiammatoria sistemica) che possono portare a shock, ittero, edema polmonare.
La malattia può portare a morte l?animale, morte che sopraggiunge in 2-3 giorni per la disidratazione, la perdita di elettroliti, lo shock, la sepsi associata a grave leucopenia. Nei cuccioli tra le 6 e le 10 settimane si può avere una forma ipercauta con morte in 24 ore. Se l?animale supera questa fase il recupero si avrà in circa una settimana.
Nei neonati che non ricevono l?immunità materna, la malattia si può presentare in una forma particolare ma rara, di miocardite neonatale acuta con dispnea e morte improvvisa per aritmie.
Talvolta si potrebbe verificare una insufficienza cardiaca cronica per fibrosi cronica del miocardio che sopraggiunge tre mesi dopo infezione.
GASTROENTERITE VIRALE CANE O PARVOVIRUS – DIAGNOSI E TERAPIA
La diagnosi è essenzialmente clinica e laboratoristica. Sierologicamente la dimostrazione di anticorpi non è diagnostica in quanto gli anticorpi sono largamente presenti nelle popolazioni canine, mentre la diagnosi dalle feci si può fare con il test rapido ELISA, tenendo presente che l?eliminazione del virus nelle feci dura 7-10 giorni e può iniziare prima della comparsa dei sintomi clinici e si esaurisce entro 1-2 settimane dopo la guarigione.
La terapia è essenzialmente di sostegno. Bisognerebbe interrompere la somministrazione di acqua e cibo per 12-24 ore per far riposare il tratto gastrointestinale (l?alimentazione potrebbe essere fornita per via parenterale in modo da limitare il vomito e ridurre l?attività intestinale), reintegrare fluidi ed elettroliti usare antibiotici sistemici per controllare le complicanze batteriche secondarie (complicanze di solito per germi anaerobi, Gram -) ed antiemetici.
Per la prevenzione della parvovirosi canina, così come quella felina, è fondamentale, e di uso comune, la vaccinazione. Sono in uso dei vaccini attenuati. I protocolli vaccinali indicano le 6-8 settimane come il periodo giusto per la prima vaccinazione, da ripetere poi ogni 3-4 settimane fino alle 12-14 settimane, poi richiamare dopo un anno e poi ogni tre anni. L?età iniziale di 6 settimane è calcolata sulla base della durata degli anticorpi materni sul cucciolo, che lo proteggono dall?infezione ma che, allo stesso tempo, interferiscono con l?immunità attiva. Nei soggetti di età superiore alle 16 settimane, si consiglia di somministrare due dosi iniziali di vaccino a distanza di 2-4 settimane. In soggetti gravidi è consigliabile non vaccinare ma, in caso di necessità è conveniente usare vaccini inattivati anziché attenuati. Vaccini inattivati sono da utilizzare anche nei soggetti di età inferiore alle 5 settimane che non hanno utilizzato il colostro quindi non hanno l?attività protettiva degli anticorpi materni.
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