Ennesima figuraccia quella della stampa italiana, tedesca, inglese e persino americana, tutte colpevoli in egual misura di aver diffuso una notizia falsa sull’esplosione di un allevamento di bovine avvenuto nella cittadina di Rasdorf, in Germnania.
Le migliori testate giornalistiche si sono sbizzarrite con titoli ad effetto come “Porca vacca che botto!“, “Troppo gas nelle flautolenze, stalla esplode”, “Incendio nella fattoria, tutta colpa delle mucche“, la notizia è rimbalzata sui social network ed ancora oggi, nonostante siano passate alcune settimane dall’incidente nessun giornalista ha ritrattato quello che, magari sull’onta del momento e nella foga di far scalpore, ha spudoratamente riferito al pubblico in maniera sbagliata.
Tutto ha avuto inizio sul giornale Humnfelder Zeitung, al quale i poliziotti che erano intervenuti in fattoria hanno raccontato dell’incendio, spiegando come la causa dell’esplosione del tetto e delle fiamme fosse dovuto ad una reazione tra il metano e l’aria ad elevata velocità, che ha rilasciato una notevole quantità di energia. Nonostante la chiarezza delle dichiarazioni delle forze dell’ordine, i giornali hanno pensato bene di poterci ricavare una notizia da far morire dalle risate e così nel giro di poche ore tutto il web era invaso da frasi come “le scoreggie delle vacche hanno fatto saltare un’intero allevamento”.
Un bovino libera dai 250 ai 500 litri di metano al giorno a causa dalle fermentazioni della flora microbica all’interno del rumine, ed è indubbio che questo gas sia pericoloso (infatti contribuisce all’effetto serra), ma la prima precisazione da fare è che la maggior parte di questa sostanza viene espulsa con l’eruttazione e non con le flautolenze. Inoltre le stalle vengono costruite in modo che l’aria sia sempre fresca e si rinnovi ciclicamente, quindi risulta difficile (e menomale!) che le “scoreggie” da sole provochino danni.
L’origine dell’esplosione va ricercata piuttosto nei liquami di urine e feci che vengono raccolti come materiale di scarto per fertilizzare il terreno e che contengono una quantità di metano di gran lunga superiore a quella dell’eruttazione o delle flautolenze di una vacca alimentata in modo equilibrato. Infatti dei casi di incendio simile a quello della fattoria di Rasdorf si sono verificati in allevamenti suinicoli degli USA (animali monogastrici), dove sono state notate delle schiume sullo strato superficiale della massa di liquami, quindi la presenza di gas che può scoppiare.
Per fortuna l’azienda tedesca ha perso solo una vacca delle novanta presenti in stalla durante l’incendio, le maggiori spese saranno dunque quelle di ricostruzione del tetto e del fienile. Intanto i siti web di mezzo emisfero hanno potuto accaparrarsi qualche visita in più sulle spalle di una storia che ha pochi motivi per far ridere e che ha svelato ancora una volta l’ignoranza di chi ci informa.
Via | Modern Farmers