La situazione agropastorale della Sardegna non è delle migliori, come d’altronde anche nel resto di Italia, ma nell’isola il malcontento degli allevatori sta valicando un limite estremo, quello della violenza fisica.
Orotelli, Sarule e Oliena sono tre comuni in provincia di Nuoro, tristementi noti da oggi per i casi di aggressione contro i medici veterinari dell’asl che non volevano attestare come causata da blue tongue la morte di alcuni capi ovini che erano deceduti per tutt’altra ragione. Siccome solo nel territorio di competenza di Nuoro si sono verificati 739 focolai della pericolosa malattia infettiva, lo Stato ha previsto degli indennizzi per le aziende colpite, in modo da sostenere l’onere di questo flagello che altrimenti avrebbe ripercussioni catastrofiche sul bilancio di un imprenditore agrozootecnico. Questo provvedimento ha scatenato scenari di illegalità, come per esempio spacciare un allevamento per danneggiato quando in realtà le pecore sono morte per altri mille motivi.
Ad Orotelli lo scorso 18 Dicembre un pastore ha addiritturato minacciato col coltello il veterinario che doveva ispezionare la stalla, poichè questi si era categoricamente rifiutato di violare la legge, attestando una falsità; a Serule ed Oliena stessa storia, ma per fortuna lo scontro è stato solo di natura verbale.
Nessuna informazione trapela dall’azienda sanitaria di cui fa parte il veterinario aggredito ad Orotelli, probabilmente per volontà del medico ma sicuramente anche per non avvilire la realtà agropastorale locale di buona qualità, la quale dovendo già sobbarcare a diverse difficoltà economiche e sanitarie, non merita di essere sminuita dal cattivo esempio dei singoli.
Via | regione.sardegna