La polemica sulla vivisezione divampata da tempo ed alimentata dalle ultime vicende di cronaca non accenna a spegnersi, ne sono la prova i manifesti che i cittadini milanesi hanno trovato appesi ai muri stamane al loro risveglio.

Questa volta però impressi sui fogli ci sono tre nomi e cognomi ben precisi, appartenenti ad altrettanti docenti dell’Università e corredati di indirizzi e numeri di telefono più varie ingiurie ed un invito a contattare telefonicamente quelli che sono stati indicati con l’appellativo di “boia”.

Alberto Corsini, docente in farmacologia, Edgardo D?Angelo, ex docente di fisiopatologia ora  in pensione e Claudio Genchi, professore alla Facoltà di medicina veterinaria dunque, sono diventati in meno di un giorno i tre protagonisti di un attacco ad personam dai contorni ancora oscuri. I volantini, affissi nei pressi delle loro abitazioni, sono stati notati da un ricercatore dell’Università Milano Bicocca che li ha fotografati e condivisi ed immediatamente sono scattate le manifestazioni di solidarietà ai tre docenti da parte dell’Università e degli studenti.

Anche su Fb le reazioni non si sono fatte attendere, a favore dei docenti si sono espressi i membri del gruppo a favore della vivisezione.

Leggendo questa storia, potremmo avere l’impressione che vi sia in corso una lotta tra due fazioni, rappresentanti di due opinioni opposte che come terreno di battaglia usano, ormai, anche i muri e le strade, ma è proprio vero? La Digos non ne è convinta e proprio per questo, vista l’anomala forma di protesta, ha iniziato le indagini nell’ambiente anarchico per valutare eventuali coinvolgimenti volti a strumentalizzare un tema così sentito dall’opinione pubblica.

Ci vorrà molto tempo per sapere se questo gesto sia stato organizzato da persone davvero interessate alla causa degli animali o no, ma per ora, indipendentemente dalla vostra posizione sulla vivisezione, vi invito a riflettere per qualche minuto sull’incoerenza abissale di chi, in ogni campo, vuole fermare la violenza istigandola.

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