La LAV (Lega Anti Vivisezione) lo scorso 30 Novembre ha allestito nelle maggiori piazze italiane un banchetto con materiale informativo sugli allevamenti degli animali così detti “da pelliccia”.
La battaglia contro gli indumenti realizzati con la pelle degli animali dura dal 1980, solo due anni fa in ogni regione d’Italia erano state raccolte le firme per chiudere gli allevamenti, che nel nostro paese sarebbero solo 20, ma a causa dei cambi di Governo susseguiti in questo arco di tempo, la proposta è rimasta tale, congelata negli archivi. Gli animalisti vogliono fare pressione sul Parlamento affinchè venga aperto un dibattito al riguardo, anche perchè secondo i dati di Italia Eurispes ben 83 cittadini su 100 sarebbero contrari alla realizzazione di pellicce e agli allevamenti di animali con questo fine.
Il simbolo dei volantini della LAV altri non poteva essere se non un visone, con la dicitura “Il visone vivo. Come non siete abituati a vederlo“, sotto accusa è l’automatismo associativo animale-pelliccia, che ha fatto perdere ai più la realtà che si cela dietro a questo sistema.
Via | Greenstyle