Succede dal 2012 che i profughi siriani, stremati da una guerra di quasi tre anni, vengano “autorizzati” o quanto meno non biasimati per mangiare carne impura.
L’imam di Yarmouk ha emesso una fatwa (parere consultivo, editto religioso) con la quale permette ai fedeli musulmani che patiscono la penuria della guerra di cibarsi di cani, gatti e asini uccisi dalle bombe. La questione fa discutere, sia perchè non concepiamo l’alimentazione a base di quelli che sono i nostri pets, sia perchè il consumo indiscriminato di animali raccolti per strada già morti è un pericolo dal punto di vista sanitario.
L‘imam di Homs, che per primo aveva promulgato la fatwa, ha motivato così la sua decisione:
Come può il mondo dormire con lo stomaco pieno mentre c?è gente che muore di fame? E questo succede non lontano dalla capitale, giusto pochi metri più in là. State aspettando forse che cominciamo a mangiare la carne dei nostri martiri e degli altri morti? Avete dimenticato i vostri fratelli e sorelle che a Damasco patiscono la fame?
Nell’occhio del ciclone ci sono i quartieri più a sud di Damasco, dove le autorità religiose avevano denunciato l’emergenza sanitaria in corso per mezzo di un videomessaggio, a distanza di pochi mesi la situazione continua a peggiorare, i soccorsi umanitari non sono sufficienti e la gente pur di non morire di fame è disposta a tutto.
Via | LaZampa