Lo sfruttamento degli animali che avviene all’interno dei circhi è ormai un argomento scottante, chiunque di noi può trovare video e articoli che raccontano nel dettaglio a quali soprusi siano sottoposti gli animali che vengono considerati a tutti gli effetti parte del meccanismo della macchina del divertimento. Ovviamente, non tutte le situazioni sono uguali, le generalizzazioni sono sempre sbagliate, ma il concetto in sè non può non far riflettere.
Quando si parla di animali usati per l’alimentazione l’opinione pubblica si spacca, e i pareri sono altrettanto discordanti in merito agli animali usati nella ricerca contro patologie letali come cancro o sclerosi multipla. E’ innegabile che, per formarsi un’opinione in merito e non scadere nel qualunquismo occorrono ricerche accurate e parecchio tempo. Ma se l’animale è usato per puro divertimento, per attrarre spettatori e arricchire lo spettacolo, i tempi di riflessione si riducono drasticamente.
Devono pensarla così anche in Senato se è stato approvato, con un’altissima quantità di voti a favore, il decreto che diminuisce le sovvenzioni ministeriali del Fondo Unico dello Spettacolo fino ad annullare le sovvenzioni ai circhi con animali entro i prossimi 5 anni. La destinazione dei fondi verrà modificata e finalmente anche i circhi privi di animali potranno usufruire dei finanziamenti. Fermo sostenitore della manovra è anche Massimo Bray, Ministro della Cultura.
Anche questa decisione ha generato, come comprensibile, polemiche: la LAV (Lega anti Vivisezione) l’ha interpretata come una condanna allo sfruttamento animale mentre gli addestratori circensi, dal canto loro, hanno ribadito la forte richiesta da parte del pubblico di spettacoli in cui siano coinvolti cavalli, tigri, leoni ecc…
Fortunatamente non spetta a noi stipulare un accordo tra pareri così diversi ma obiettivamente è difficile credere che un animale viva bene se sottoposto ai ritmi del mondo dello spettacolo.
Via | greenme.it