Per comprendere questa patologia è necessario sapere che la Tiroide, stimolata dall’Ipotalamo e dall’Adenoipofisi, capta lo iodio presente nel circolo sanguigno e lo trasforma in T4 (Tiroxina), la quale, una volta raggiunti i tessuti periferici viene convertita a T3 (Triiodotironina).
T3 e T4 si trovano in parte in forma libera e in parte legati a proteine plasmatiche a formare una riserva utile per l’organismo, la loro funzione si esplica soprattutto a livello cutaneo, essi infatti agiscono sulla produzione di sebo, sul ciclo follicolare e sulla riparazione delle ferite.
Ipotiroidismo del cane – Eziopatogenesi
L’ Ipotiroidismo è un’endocrinopatia legata all‘ipofunzione della ghiandola Tiroide la quale produce in maniera insufficiente T3 e T4 altrimenti prodotti in giusta quantità. La diminuita produzione si riflette dunque negativamente sul metabolismo basale. Interessa soprattutto cani adulti tra i 4 e i 9 anni, alcune delle razze più colpite sono Alano, Coker Spaniel, Bassotto, Doberman, Setter Irlandese.
Le cause principali di questa patologia sono: l’infiammazione cronica o l’atrofia idiopatica (della quale, cioè, non si conoscono ancora bene le cause).
L’infiammazione cronica è una condizione a lungo decorso, asintomatica che provoca, in 2-3 anni, la progressiva distruzione dei follicoli tiroidei, è basata su un meccanismo autoimmune e presenta predisposizione genetica. Una volta distrutti più del 70% dei follicoli si arriva all’ Ipotiroidismo.
L’atrofia idiopatica consiste nella perdita di funzionalità del tessuto ghiandolare che viene sostituito da tessuto adiposo. Altre cause possono essere patologie congenite della tiroide, problemi all’ipotalamo o all’adenoipofisi.
Ipotiroidismo del cane – Sintomi
Per quanto riguarda i sintomi, visto il ruolo degli ormoni tiroidei dobbiamo aspettarci: alterazioni della cute, si potranno riscontrare lesioni alopeciche spesso bilaterali e simmetriche localizzate su fianchi, torace, muso, collo, parte posteriore e laterale delle cosce, coda, opacità del mantello, prurito, mixedema, difficoltà di cicatrizzazione delle ferite, distaccamento del sottopelo.
Accanto alle lesioni cutanee potremo trovare obesità, stanchezza, apatia, patologie oculari, cardiache e gastroenteriche come vomito e diarrea, alterazioni neurologiche e muscolari come paralisi e paresi, convulsioni, megaesofago…
La diagnosi si basa su analisi del sangue e all’occorrenza biopsia della ghiandola tiroidea unitamente a test specifici mediante dosaggi ormonali. Anche la terapia è ormonale e solitamente il miglioramento dei sintomi generali avviene entro 4 settimane dall’inizio della cura mentre quello dei sintomi cutanei non prima delle 6-8 settimane.