Spesso succede che una famiglia si separa e devono essere così divise anche le “cose” appartenenti ad una o all’altra persona. Una volta l’animale veniva considerato appunto come una “cosa”, oggi il concetto sembra essere cambiato, infatti l’animale è un essere senziente ed anche i giudici devono abituarsi a questo nuovo status dell’animale.
Il Tribunale di Milano ha così interpretato le nuove disposizioni:
Non essendo l’animale una “cosa” ( v. ad es articoli 923 del Codice Civile), bensì un essere senziente, è legittima facoltà dei coniugi quella di regolarne la permanenza presso l’una o l’altra abitazione e le modalità che ciascuno dei proprietari deve seguire per il mantenimento dello stesso
Dunque in un accordo di separazione si stabilisce che gli animali della famiglia rimangano nell’ambiente domestico materno, dove è collocata anche la minore, la quale si farà carico delle spese di routine dell’animale, mentre quelle straordinarie verranno sostenute in egual misura dai coniugi.
Via | anmvioggi.it