Si chiama National Black Cat Day ed è appena stato celebrato nel Regno Unito, non tutti conoscono questa ricorrenza e, probabilmente, non tutti sanno che presto, il 17 novembre per la precisione,sarà celebrata anche in Italia. In Inghilterra ed in altri paesi, in occasione della Giornata nazionale del gatto nero il web è stato invaso dalle foto di questi animali e c’è da aspettarsi che, anche da noi, gli appassionati di animali e gli amanti di gatti neri in particolare non si lasceranno sfuggire l’occasione di emulare questa simpatica iniziativa.
Nel nostro caso, comunque, la “giornata per la tutela e la dignità del gatto nero” è stata istituita dall’ Associazione Italiana difesa Animali e Ambiente (AIDAA) ed ha lo scopo di portare all’attenzione dell’opinione pubblica quelle piccole superstizioni tenacemente attaccate alla cultura popolare che ogni anno provocano la morte di un consistente numero di gatti neri.
I gatti neri sono stati, fin da tempi remoti, caratterizzati da un fascino che, nel corso della storia, li ha portati ad essere esaltati e finanche venerati (nell’antico Egitto erano considerati sacri ed un’antica leggenda della tradizione ebraica li vede nell’Arca di Noè impegnati a contrastare l’imperversare dei topi) ma che è anche costato loro molto. Protagonisti di fantasiose superstizioni, infatti,i gatti neri sono stati oggetto, a partire dal Medioevo di angherie e violenze . La fantasia popolare li additava come amici delle streghe, complici dei pirati ed addirittura veri e propri esseri malvagi creati dal diavolo in persona. Al giorno d’oggi, almeno apparentemente, miti e credenze sui gatti neri sono stati sfatati ma è un fatto, confermato dalla statistica, che essi vengano abbandonati più spesso ed adottati più difficilmente rispetto agli altri loro simili. La giornata nazionale dei gatti neri è nata e, si spera, servirà, proprio a mettere fine a questa discriminazione insensata e a relegare definitivamente le odierne superstizioni a rigurgiti del passato.
Via | webbando