Il Ministero della Salute ha deciso di non aderire alla deroga concessa dall’Unione Europea riguardo l’ingresso nel nostro Paese di cuccioli privi della vaccinazione antirabbica e sotto le dodici settimane di età.
La conferma è arrivata nelle ultime ore, dopo gli interrogativi posti dalla FNOVI (Federazione Nazionale Ordine Veterinari Italiani) riguardo la posizione del nostro governo su tale tematica, a rispondere è stato Vito De Filippo, in qualità di Sottosegretario alla Salute con delega alla Veterinaria:
“Concordo pienamente circa il possibile rischio sanitario legato alla movimentazione dei cuccioli al di sotto delle dodici settimane di età e non vaccinati per la rabbia; peraltro la movimentazione di tali animali avrebbe ripercussioni negative anche ai fini della tutela del loro benessere.
Intendo confermare il mio impegno affinchè le apposite iniziative e gli adeguati interventi, ivi compreso il recepimento nell’ordinamento nazionale della Direttiva 2013/31/UE, prevedano il divieto di introdurre in Italia, sia al seguito di proprietari, sia per finalità commerciali, i cuccioli di età inferiore alle dodici settimane e non vaccinati nei confronti della rabbia.
Le dichiarazioni previste dal Regolamento non redatte da un Medico Veterinario ma soltanto dai proprietari dei cuccioli destinati ad essere movimentati, non possono in alcun modo offrire garanzie per la prevenzione del rischio, l‘Italia ha recentemente riacquisito l’indennità dalla rabbia e pertanto ogni intervento del Ministero in materia non può che essere finalizzato a consolidare tale favorevole status nei confronti della malattia che, peraltro, è presente in taluni Paesi Membri.”
L’Unione Europea ha sancito con il Regolamento 576/2013 (che sarà attivo dal 29 dicembre 2014) una deroga con la quale sarà permesso il commercio dei cuccioli a tutti gli Stati Membri che decidono di recepirla.
Via | anmvioggi