Quello che stiamo per raccontarvi potrebbe sembrare la descrizione di un quadro di Dalì, fondatore del surrealismo, ma di surreale in questa storia non c’è proprio nulla, se non l’incuranza delle persone che ancora pagano per assistere a spettacoli del genere.
Stiamo parlando di un circo la cui esibizione principale è un’orso in museruola “seduto” su di un carretto trainato da un cavallo, il quale a sua volta porta sul dorso una tigre. Quando la Polizia ha fatto irruzione nel circo colpevole di questo abominio, collocato in provincia di Carbonia Iglesias, Sardegna, la scena svelata dagli agenti era a dir poco assurda.
Potrebbe bastare già questo a evidenziare la detenzione assolutamente innaturale e il presunto maltrattamento degli animali, alcuni appartenenti a specie considerate pericolose per la salute e l’incolumità pubblica.
L’allarme sulle condizioni di detenzione di queste povere creature è stato lanciato da una nota associazione animalista (il cui nome non viene svelato nella nota ufficiale della polizia) e in seguito all’esposto si è mobilizzato il personale del Servizio CITES centrale di Roma del Corpo forestale dello Stato. Gli agenti hanno sequestrato l’orso, un elefante africano (meno docile e addomesticabile rispetto alla specie asiatica) una tigre e un ippopotamo. Gli animali del circo in questione sono appartenenti a specie in grado di costituire grave pericolo per la pubblica incolumità, ma nonostante ciò sarebbero stati ripetutamente manipolati senza barriere e all’aperto, prima dell’inizio e durante lo svolgimento degli spettacoli, in zone non autorizzate, prossime ad aree dove abitualmente stazionano i visitatori.
Gli esemplari, erano detenuti senza alcun rispetto delle esigenze etologiche, biologiche, psichiche, non attenendosi, inoltre, ai criteri di mantenimento degli animali nei circhi che la normativa vigente stabilisce. Particolarmente eclatanti i presunti casi di maltrattamenti quali l’utilizzo per tempi prolungati di museruola e legacci per l’orso e la tigre.
A breve gli animali sequestrati saranno trasferiti in strutture idonee, sotto la supervisione del Corpo Forestale dello Stato.
Via | corpoforestale