Assolto per stato di necessità“: così recita la sentenza con cui Mario Monzio Compagnoni viene assolto dall’accusa di maltrattamento di animale per aver accoltellato un cane di razza Espagneul Breton.

L’uomo, un agricoltore di 64 anni residente a Treviglio, era stato aggredito da un cane introdottosi nel suo podere: l’animale ha prima azzannato ed ucciso una delle galline di Compagnoni, poi si è scagliato contro l’uomo. L’agricoltore, che in quel momento stava raccogliendo le verdure del suo orto, ha usato il coltello che teneva in mano per colpire il cane, provocandogli una ferita profonda 6 cm. Ad assistere alla scena c’era la moglie di Compagnoni, allertata dagli strani rumori che provenivano dall’esterno della casa.
Pochi istanti più tardi si è presentato il padrone dell’animale, Gaetano Ghigini, che ha presentato querela per maltrattamento di animale, costituendosi parte civile per i danni fisici riportati dall’animale, che ha subito un intervento e per quelli morali.

Il giudice, nel corso del processo che si è svolto con rito abbreviato, ha però dato ragione a Compagnoni, scrivendo appunto che l’accoltellamento dell’animale è stato dovuto al particolare “stato di necessità”, essendo l?aggressore un animale e non una persona.

Via | corriere.it