Si riterrà di certo un super animalista il quarantenne di Imbersago (LC) che ieri ha aggredito alcuni volontari dell’ ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali), bersagliandoli con insulti e percosse seguiti da minacce.
A scatenare la furia dell’uomo sarebbe stato il tentativo dei volontari di recuperare alcune gatte di una colonia felina con lo scopo di sottoporle a sterilizzazione in una regolare struttura veterinaria, come vuole la procedura in questi casi.
Il fatto che la sterilizzazione sia effettuata principalmente per evitare problematiche derivanti da malnutrizione e sovraaffollamento, e, dunque, per tutelare la dignità e la salute dei felini non ha impedito all’uomo di considerarla una pratica crudele e di attaccare i volontari gridando frasi come:
Fatevi sterilizzare voi
Mentre si difendevano da ingiurie e calci i volontari hanno spiegato le loro ragioni che però sono rimaste inascoltate, la furia dell’uomo non si è placata fin quando non sono stati chiamati i carabinieri, quando cioè il “coraggioso” aggressore, che avrebbe danneggiato anche due gabbie, si è dato alla fuga.
A questo punto i volontari si stanno organizzando per procedere con le vie legali.
La vicenda è piuttosto paradossale e mi fa venire in mente quanto ogni forma di estremismo sia pericolosa, inoltre ho il dubbio che l’amore per gli animali, in questo caso, sia stato strumentalizzato da un personaggio che in realtà aveva ben altri fini come quello di sfogare la rabbia, la frustrazione o addirittura il desiderio di emergere.
Si dice spesso che chi ama gli animali ama anche le persone in quanto se nel nostro cuore albergano sentimenti come rispetto e affetto, questi non sono certo a compartimenti stagni. Cosa pensare dunque di quest’uomo che per difendere un essere vivente è arrivato a colpirne brutalmente un altro?
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