Dalla terra del Sol Levante arriva l’ultima assurda notizia riguardante il rispetto verso gli animali.
Una compagnia di Tokyo, la Michinoku Farm, ha pensato bene di proporre ai proprietari di cani carne di balena al posto delle solite, a quanto sembra, troppo banali materie prime.
La carne, proveniente dall’Islanda, sarebbe servita a deliziare i palati ormai annoiati dei cagnolini di casa e i proprietari giapponesi hanno accolto l’iniziativa con entusiasmo, le richieste sono state molte e la società ha incassato un discreto guadagno finchè a causa dell’aumento continuo delle proteste non è stata costretta a sospendere la vendità.
Quello che sorprende, non è l’iniziativa di un’organizzazione senza scrupoli, che ha agito in barba alle proteste e alle richieste mondiali di maggior tutela delle balene, in quanto siamo ben consapevoli delle bassezze di cui l’ uomo può macchiarsi in seguito alla sete di denaro, la vera sorpresa è la noncuranza con la quale i proprietari dei cani, e dunque in teoria amanti degli animali, hanno ordinato senza riflettere la carne di una specie in via di estinzione, e solo per sollazzare le papille gustative del cagnolino di casa. La richiesta si è fermata, infatti, solo in seguito ad un divieto e non ad un ragionamento o ad una riflessione di carattere morale. Sembra dunque che ormai qualsiasi proposta venga accettata deliberatamente quasi non ci sia più una coscienza personale e che tutto possa essere svilito, anche la vita di una specie già lungamente e duramente vessata.
C’è chi sostiene che il consumo di carne di balena è una questione culturale in Giappone, e ciò è sicuramente vero tanto che, nonostante tutto, la richiesta nei ristoranti non accenna a diminuire, ma se accettiamo che una tradizione venga portata all’estremo, come in questo caso, che senso ha il progresso? se la tradizione incatena il buon senso, quale vantaggio può ricavarne l’uomo?
Via | greenstyle.it