Poco tempo fa aveva destato molto scalpore l’esemplare di lince, fotografato a Santa Sofia, parte di Appennino nel territorio di Forlì e catalogata come lince euroasiatica (Lynx lynx) estinta nell’Italia peninsulare da almeno tre secoli.
L’animale in seguito era stato riconosciuto come lince pardina spagnola (Lynx pardinus) deludendo le speranze di quanti avevano creduto in un ripopolamento naturale della lince euroasiatica a partire da Trentino, Slovenia e Svizzera, luoghi in cui è ancora presente. La presenza dell’animale era stata imputata ad attività illecite operate dall’uomo.
La vicenda sembrava dunque conclusa quando, inaspettatamente, la dott.ssa Gema Ruiz Jiménez, esponente della Junta de Andalucia, ha contattato le autorità italiane riconoscendo nell’animale fotografato la lince ‘Dardo‘, un esemplare attualmente libero nel parco di Doñana in Spagna. La screziatura presente sul pelo dorsale delle linci punteggiate, infatti, funge come marchio identificativo, e non ci sono dubbi sulla veridicità delle affermazioni della dottoressa Jimènez la quale ha identificato con facilità l’animale.
A questo punto si pensa allo scherzo anche se rimangono diversi punti oscuri, primo tra tutti, chi potrebbe avere interesse a far credere che un esemplare estino è tornato nell’Italia peninsulare dopo 3 secoli, considerare le foto autentiche, tuttavia, significherebbe accettare che la lince sia stata trafugata dal parco nel quale risiede e condotta in Italia o che un animale simile a Dardo sia stato messo in libertà da qualcuno. Ulteriori indagini chiariranno, speriamo, questa vicenda a dir poco paradossale.
Via | nationalgeographic.it