Il diabete mellito è una comune patologia del gatto determinata da: una eccessiva desensibilizzazione delle cellule all?azione dell?insulina o dalla mancata produzione di insulina da parte del pancreas, motivo per cui viene distinto in diabete insulino resistente, il primo, e diabete insulino dipendente il secondo.
Ovviamente per entrambe le forme il fenomeno patologico che ne deriva è l?iperglicemia, elemento chiave che determina l?insorgenza dei vari sintomi del diabete mellito.
Prima di affrontare la patologia del diabete spieghiamo brevemente il ruolo dell?insulina.
CHE COSA è L?INSULINA
L?insulina viene prodotta dal pancreas endocrino da parte delle isole del Langerhans composte dalle cellule:
- Alfa: deputate alla produzione del glucacone, ormone antagonista dell?insulina;
- Beta: deputate alla produzione dell?insulina;
- Delta e F: deputate a alla produzione di sostanze importanti per affrontare questo argomento.
Questa viene principalmente prodotta nelle fasi successive al pasto, con lo scopo di interagire con specifici recettori presenti sulle membrane cellulari, consentendo l?entrata del glucosio,assieme ad alcuni elettroliti, e il suo utilizzo.
Lo scopo del glucosio è quello di rendere possibili sia alcune reazioni metaboliche intracellulari che informare l?organismo dell?introduzione di una quota di sostanze nutrienti, stimolando la sensazione di sazietà. L? effetto permissivo dell?insulina è più o meno marcato, in relazione alla tipologia di tessuto con cui interagisce. Infatti è ormai noto che l?insulina ha una maggiore azione per tessuti come il muscolo, il tessuto adiposo e cuore, leggermente meno per il fegato e nulla per il tessuto nervoso dove in realtà non è necessario, escludendo i recettori della fame, Glucostati, la cui attività è insulino dipendente.
DIABETE
Come spiegato in precedenza il diabete può essere insulino dipendente o insulino resistente.
Il gatto, differentemente dal cane, mostra con maggior frequenza la forma non insulino dipendente, nel quale le membrane cellulari, a causa di una minore esposizione recettoriale, sono poco sensibili all?azione insulinica, nonostante questa venga ugualmente prodotta.
Le motivazioni di ciò, risiedono nel fatto che il gatto è particolarmente soggetto a fenomeni di insulino resistenza, in seguito all?azione di alcuni fattori/malattie sottostanti quali:
- L?obesità
- Pancreatiti Croniche
- Infezioni Batteriche
- Ipertiroidismo
meno frequenti:
- Iperadrenocorticismo
- Insufficienza renale
- Acromegalia
SINTOMI CLINICI
I Gatti colpiti generalmente presentano un età compresa tra i 9-11 anni, mentre sono molto rari i pazienti giovani, in questo caso presentano meno di 1 anno.
L?animale può presentare diverse sintomatologie cliniche, infatti oltre ai classici segni del diabete:
- Poliurua (produce volumi di urina superiore alla norma)
- polidipsia (si abbevera in eccesso)
- polifagia (si alimenta in continuazione)
può essere obeso, nel caso la patologia fosse insorta da poco, oppure molto dimagrito nel caso la patologia fosse presente da più tempo, ma in entrambi i casi il paziente presenta condizioni generali ottimali, il che permette supporre l?assenza di una chetosi concomitante.
Differentemente nel caso l?animale oltre ai classici sintomi, sia letargico, debole, presenti poca cura di se, abbia un respiro ampio e poco frequente o addirittura abbia un atteggiamento plantigrado, con una riduzione del moto e difficoltà nel salto, sono indici o di un aggravamento della patologia o dell?insorgenza di patologie secondarie concomitanti come ad esempio una neuropatia degenerativa.
CONSIGLI PER Il PROPIETARIO
Delle concause sopradescritte, l?obesità associata ad una vita sedentaria con pasti eccessivamente energetici e poca attività fisica, è la più comune dei gatti diabetici, ed è l?unica prevenibile dai proprietari.
Oggigiorno molti gatti sono obesi, parte di questo fenomeno è dovuto anche alla formulazione di alcuni cibi commerciali, spesso molto appetibili, che presentano quantitativi di carboidrati superiore al fabbisogno giornaliero.
Ciò accade perche il gatto è un carnivoro stretto, il che vuol dire che la vera fonte di energia sono le proteine e non i carboidrati.
I carboidrati in eccesso determinano una stimolazione delle cell-b con una notevole produzione d?insulina, che si ripercuoterà sulla sensibilità delle membrane cellulari per tale ormone, sfociando in una insulino resistenza.
Da ciò si consiglia ai proprietari di garantire un buona attività fisica all?animale ponendo molta attenzione anche all?alimentazione.
Dott. Ivan Scoccia