Molti di voi si ricorderanno il caso “pointer”, un allevamento in cui si trovavano principalmente cani di questa razza (circa 200), dove furono confermati casi di maltrattamento, abbandono e smaltimento illecito di liquami. Il Tribunale di Ravenna aveva già inflitto una condanna a Giorgio Giacomo Guberti, pari ad 1 anno e sei mesi di reclusione, più i danni morali alle associazioni animaliste. Condanna che è stata confermata in questi giorni dalla Corte di appello di Bologna.
Viene anche convalidato il sequestro degli oltre 200 cani da caccia (quasi tutti pointer) e dei gatti selvatici prelevati da due allevamenti a fine dicembre 2008 ad opera del Nirda (nucleo investigativo per i reati in danno agli animali del Corpo Forestale dello Stato).
Confermati anche i danni morali richiesti da 13 associazioni animaliste, pari a 3 mila euro, che si erano costituite parte civile davanti al giudice. L’imputato aveva cercato di basare la sua difesa su una presunta illeggittimità nelle operazioni di verifica sullo stato dei cani.
La Corte renderà note le motivazioni di tale decisione entro 45 giorni. La difesa ha già annunciato che farà ricorso in Cassazione.